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La cataratta è l’ opacizzazione del cristallino trasparente che determina una riduzione progressiva della vista. E’ una causa comune di diminuzione visiva: essa insorge spontaneamente nella maggior parte delle persone anziane (generalmente dopo i 65 anni), ma può essere dovuta anche a fattori come il diabete, l’uso di cortisonici, i traumi all’occhio, una predisposizione giovanile ereditaria o l’esposizione prolungata e non protetta ai raggi del sole. Si può curare solo chirurgicamente.

I sintomi più comuni della cataratta includono:

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  • Annebbiamento della vista
  • Sensibilità alla luce
  • Necessità di frequenti cambiamenti delle lenti (miopizzazione)
  • Doppia visione da un occhio
  • Necessità di luce più intensa per la lettura
  • Scarsa visione notturna
  • Ridotta percezione dei colori, che appaiono ingialliti

Se l’annebbiamento non compare vicino al centro del cristallino, la presenza della cataratta può anche passare inosservata. La velocità con cui si sviluppa una cataratta dipende da persona a persona e può addirittura variare da occhio a occhio. Pertanto non è possibile prevedere esattamente la sua velocità di evoluzione; di solito, comunque, la cataratta avanza gradualmente con gli anni.
Non esistono medicinali, integratori alimentari, esercizi o strumenti ottici in grado di prevenire o curare la cataratta. L’intervento chirurgico è attualmente l’unico metodo disponibile per rimuoverla. Tuttavia, se il calo visivo causato dalla cataratta non è importante, la sostituzione delle lenti degli occhiali può migliorare la vista. Inoltre, la protezione contro la luce solare eccessiva (i raggi UV) può essere d’aiuto nella prevenzione o nel rallentamento della progressione della cataratta.

L’intervento chirurgico deve essere preso in considerazione quando la cataratta provoca un calo visivo rilevabile ma, in genere, è il paziente che si accorge che la sua capacità visiva è divenuta insufficiente per svolgere il proprio lavoro o per guidare l’automobile agevolmente o per leggere o guardare la televisione senza fatica. Il paziente e l’oftalmologo decidono insieme qual è il momento più opportuno per l’intervento chirurgico. Se l’intervento chirurgico sarà necessario per entrambi gli occhi, questi saranno operati separatamente, a distanza di qualche settimana.
In Italia, ogni anno oltre 500.000 persone si sottopongono a intervento chirurgico di cataratta e il 95% di questi interventi non da complicazioni. L’intervento alla cataratta ha un’alta percentuale di successo: la vista migliora in oltre il 90% dei casi a meno che non esistano dei problemi correlati alla cornea, alla retina o al nervo ottico.

Come si effettua l’intervento chirurgico?

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Questo delicato intervento di microchirurgia si effettua normalmente in anestesia topica (solo con le gocce) o, in casi particolari (claustrofobia, Parkinson…), in anestesia locale (con una puntura vicino all’occhio) e senza necessità di ricovero ospedaliero (ambulatorialmente o in day hospital).
Il cristallino opacizzato viene rimosso e al suo posto viene inserito un cristallino artificiale (IOL). Il cristallino artificiale è in materiale plastico (acrilico) o in silicone e viene inserito attraverso una piccolissima incisione (di 2-3 mm). Questa nuova lente non è visibile dopo l’intervento essendo posizionata dietro l’iride, la microincisione si sigilla senza necessità di apporre punti, il cristallino artificiale può restare nell’occhio tutta la vita senza problemi.

Cosa bisogna fare dopo l’intervento chirurgico?

Dopo l’intervento chirurgico, e’ fondamentale seguire le raccomandazioni del proprio oculista:
  • Utilizzare i colliri prescritti
  • Far attenzione a non strofinare o premere sull’occhio
  • Evitare attività impegnative fino a quando il proprio oculista non ne autorizza la ripresa
  • Chiedere al proprio medico quando si può riprendere a guidare
  • Utilizzare occhiali da sole o occhiali protettivi secondo quanto consigliato dal proprio oculista
  • Se necessario, si possono assumere farmaci antidolorifici.

Le normali attività quotidiane si possono riprendere quasi subito

Saranno anche necessarie visite post-operatorie per verificare il miglioramento dell’occhio durante la convalescenza.
La stabilità definitiva della vista corrisponde alla completa cicatrizzazione della ferita, che normalmente avviene entro 3-4 settimane. Dopo tale periodo possono essere prescritte le lenti definitive. Può essere necessaria una leggera correzione per lontano oltre agli occhiali per vicino. Sono in studio cristallini artificiali che permettono di correggere sia il difetto per lontano che quello per vicino.
È comunque importante essere consapevoli, come descritto nel consenso informato che il paziente sottoscrive prima dell’intervento chirurgico, che possono insorgere complicazioni durante e dopo l’intervento e che alcune di esse, seppur rare, possono ridurre irrimediabilmente la vista.

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